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martedì 6 novembre 2012

Mettereste una firma contro la droga?


Una domanda strana, ma è quello che alcune persone ti rivolgono mentre passeggi per le strade di Roma ( e molto probabilmente anche in altre città!).

Nel sentirsi rivolgere questa domanda si pensa subito ad una raccolta firme per un referendum abrogativo,  come se esistesse una legge a favore della droga da abrogare, oppure ad una raccolta dati a fini statistici. E invece no!

Quando ti avvicinano al banchetto verde noti immediatamente una scritta in caratteri molto grandi: "LAUTARI onlus". Gli stessi ragazzi che ti hanno fatto la domanda ti invitano a firmare su un blocco di raccolta firme senza chiedenti un documento. Mentre stai firmando, uno di loro, con una padronanza del linguaggio degna del miglior oratore del mondo, inizia a raccontarti della loro associazione (in poche parole un centro di recupero tossicodipendenti). 

Alla fine di tutto il discorso ti chiedono un contributo alla loro causa. La ricevuta? Un pezzo di carta!
Un giorno mi sono fermato ad osservarli per 30 minuti cercando di contare quante delle persone generose di firme erano anche generose di portafogli. Più o meno 15 (compreso stranieri - considerate che questi tizi conoscono bene l'inglese !). La media dei soldi è stata di 5€ a persona.
Ora proviamo a fare dei calcoli: ipotizzando che questi tizi operino per 8 ore al giorno per 7 giorni su 7 e che in 30 minuti riescono a fermare 15 persone ottenendo 5 euro per ciascuna. Quante persone fermano in un mese e soprattutto quanto ipoteticamente incassano per lo stesso periodo?
Omettendo tutti i passaggi vi riporto i totali:
7200 persone in un mese (30 giorni);
36.000,00 euro in un mese  (5€ per persona).
Provate ad immaginare quanto potrebbero incassare in un anno considerando che il  sopra citato incasso (ipotetico) è riferito ad una sola postazione!
Ma ora cerchiamo di capire chi è questa onlus e perché chiede soldi.
"Prima di proporsi come Comunità Lautari un gruppo di persone sensibili alle problematiche riguardanti le tossicodipendenze si aggregarono nel novembre 1992 per dare vita alla cooperativa di solidarietà sociale Lautari Onlus." (Fonte www.lautari.it)
E ancora:
"Abbiamo ritenuto indispensabile per raggiungere questo fine, organizzare una struttura con una propria autonomia finanziaria. indipendente sia dallo stato che dalle famiglie, capace di creare e ricreare continuamente opportunità diverse per ogni singola persona, superando quei problemi burocratici e amministrativi che troppe volte compromettono l'aiuto che si intende dare alle persone che lo richiedono."  (Fonte www.lautari.it)

L'iniziativa di questa comunità sembra buona ma è l'autonomia finanziaria che mi preoccupa un po'.
Da quanto ricordo del lungo periodo svolto come volontario della Croce Rossa Italiana, reperire fondi è sempre stato molto difficile: era vietato chiedere soldi direttamente ma si poteva distribuire un bollettino postale prestampato oppure fornire un numero di conto corrente oppure, molto di moda in questo momento, fornire un numero telefonico per inviare sms. Solo per richiedere un banchetto in una piazza si doveva seguire un iter burocratico complesso e non sempre veniva concessa l'autorizzazione. Allora perché queste persone riescono a mettere tutti i giorni il proprio banchetto davanti ad un monumento importante di Roma, come la chiesa Santa Maria Degli Angeli a piazza della repubblica, e chiedere tranquillamente denaro contanti?
Questa non é una denuncia ma solo una piccola riflessione, forse errata, ed inoltre  queste persone potrebbero svolgere queste attività  nella completa legalità. Chi può saperlo!
Navigando in rete ho trovato molti altri blogger che hanno scritto sui Lautari e ve ne segnalo uno che sicuramente ha approfondito di più l'argomento: http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/una-firma-contro-la-droga/